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35 gradi a Chenjiagou: la prima settimana

One big family of Tai Chi people
One big family of Tai Chi people

Il giorno del mio 41° compleanno sono partita per realizzare il sogno di qualsiasi studente e istruttore di taijiquan: andare a praticare nel luogo di nascita del taiji, Chenjiagou, villaggio di tremila anime nella campagna dello Henan.

Ho deciso di realizzare questo viaggio da sola, per interiorizzare nella maniera più profonda un'esperienza che ancora non avevo avuto l'opportunità di fare.

L'entusiasmo con cui sono partita ha reso le 24 ore di viaggio - tra pullman, voli, scali e taxi - particolarmente lievi e felici, senza che la stanchezza abbia (quasi) mai preso il sopravvento. Solo l'arrivo a Chenjiagou mi ha finalmente permesso di realizzare che ero lì, dove tanto avevo sperato un giorno di poter praticare. Casualmente (o forse no!) di fronte alla scuola del nostro Maestro Chen Bing, dove starò per quasi un mese, si trova un cartello "One big family of tai chi people", che accoglie chi arriva qua con zaino, scarpette e tanta voglia di praticare. 

Il grande cortile della scuola
Il grande cortile della scuola

E in effetti la sensazione è un po' quella di stare in una grande casa, dove non serve granché, se non corpo, mente e l'immancabile ciotola con bacchette per rifocillarsi fra un allenamento e l'altro. 

Da qui è nato il primo di tanti sorrisi: quanto poco può bastare per sentirsi bene, per vivere e godere appieno del "qui e ora".

Dalla mia camera spartana posso vedere il grande cortile, dove di giorno il sole batte violento ma la sera la brezza prende il sopravvento, permettendoti di ripassare qualche nuovo movimento al ritmo del frinire delle cicale.

Strade di Chenjagou
Strade di Chenjagou

Il tempo di vita qui è scandito dal taijiquan! Com'è che in Occidente facciamo così fatica a dargli lo spazio che merita? 

La colazione è alle 7.30, per poter iniziare le tre ore di allenamento mattutine. Si pranza subito dopo la pratica, alle 11.30, per permettere a corpo e mente di riposare, e poter ricominciare ristorati le tre ore di allenamento pomeridiane. Dopo la cena, alle 18.30, il tempo rallenta: una doccia, un libro, una camminata per le vie di Chenjiagou, illuminate da colorate lanterne, una pratica solitaria nel silenzio della sera.

La prima settimana è un po' come avere un paio di scarpe nuove ai piedi: si prende contatto con il terreno, la scarpa prende la forma del piede, il piede si adatta a questa nuova casa. 

Basta una settimana per riuscire a camminare con il nostro nuovo paio di scarpe? Sì, ma è adesso che inizia la parte del sentiero più interessante, quella fatta di salite e di scorci mozzafiato. Quando il Qi inizia a fluire e la fatica e l'adattamento dei primi giorni lasciano posto alla consapevolezza e alla voglia di continuare il cammino. 

A presto!

Alberta

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Commenti: 6
  • #1

    Jessica (lunedì, 15 luglio 2024 12:15)

    Grazie Alberta per questa toccante condivisione , che ogni giorno sia Alba nuova di questa magica esperienza per te ❤️

  • #2

    Maria Giulia (lunedì, 15 luglio 2024 14:08)

    Grazie Alberta per la condivisione emozionante.
    Aspetto prossima puntata!

  • #3

    Lucia (lunedì, 15 luglio 2024 14:35)

    Che emozione leggere questo racconto: mi ha molto commossa! Grazie spero di leggere molto altro!!!! A presto!

  • #4

    Rossella (martedì, 16 luglio 2024 15:14)

    Che gioia, Alberta! Mi sembra di essere lì con te! Sarà ancora più bello tornare a praticare a settembre con la ventata di contatto con le origini che sicuramente riuscirai a trasmettere a noi allievi!
    Vai: sei tutti noi!!!!!

  • #5

    Paola (martedì, 16 luglio 2024 15:32)

    Che bello il tuo racconto. Ti auguro di vivere a pieno questa esperienza. Quanti spunti di riflessioni nelle tue parole...
    Un abbraccio e a presto

  • #6

    Claudio (sabato, 20 luglio 2024 12:27)

    Penso che questa tua esperienza ti arricchirà molto e quando torni potrai trasmetterci tanto.
    Buona permanenza