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35 gradi a Chenjiagou: la terza settimana

I dormitori della Chen Bing Academy al tramonto
I dormitori della Chen Bing Academy al tramonto

 

I 35 gradi sono diventati 48 (percepiti), l'aria pare quasi rarefatta, l'umidità ha raggiunto il 90%. La sera le piogge monsoniche portano un minimo di frescura - e qualche blackout improvviso - ma la mattina alle sei già mi accoglie la nebbiolina dell'acqua che evapora da terra.

 

In questa settimana ho assaporato la calda estate di Chenjiagou. Se prima cambiavo gli abiti per la pratica prima di pranzo e di cena, in questi giorni ho dovuto aumentare la frequenza, per indossare vestiti asciutti (almeno per qualche minuto) anche a metà degli allenamenti. Quattro bucati al giorno.

 

Durante la pratica collettiva pomeridiana, gli insegnanti hanno deciso di sostituire l'esecuzione della Laojia Yilu con un quarto d'ora di Zhan Zhuang Gong (esercizio del palo eretto), per ridurre la fatica e, secondo loro, il sudore. Ma io, ahimè, non ho notato grandi differenze!

 

Abbiamo concluso l'esecuzione delle forme, è iniziata una fase di lenta e attenta revisione. Ogni posizione viene ripresa, studiata nei più piccoli particolari, realizzata con lentezza e con velocità. Nella mente il caos lascia spazio gradualmente all'ordine, alla necessità di ascoltare il corpo mentre esegue il movimento.

Due iscrizioni all'interno della scuola che esortano a coltivare mente/cuore e a dedicarsi alla pratica.
Due iscrizioni all'interno della scuola che esortano a coltivare mente/cuore e a dedicarsi alla pratica.

 

Il tempo, quel malefico tempo che nella mia vita quotidiana spesso fugge e mi lascia in affanno, qui è compagno fedele. Lascia che mente e corpo si connettano fra loro, che yin e yang entrino dolcemente in armonia.

 

Qualche compagno di pratica è tornato a casa, altri sono arrivati. Si iniziano a creare rapporti di silenziosa amicizia, sorrisi, saluti, presenze importanti per non perdere il senso dell'orientamento.

 

La bellezza di conoscersi attraverso la pratica, senza bisogno di altro.

 

La terza settimana ha portato con sé anche un nuovo giorno di riposo, per recuperare le energie quasi esaurite da caldo e stanchezza: in effetti non so di quante energie io sia riuscita a ricaricarmi ma ho almeno concesso alla mia mente di svagarsi!


Insieme ad altri compagni di pratica abbiamo visitato Luoyang, città imperiale situata lungo l'antica Via della Seta, e le antiche Grotte di Longmen, dichiarate Patrimonio UNESCO dell'Umanità nel 2000: più di 100 mila statue di Buddha e suoi discepoli ospitate in 2.300 nicchie costruite in oltre 400 anni di storia (dalla fine della dinastia Wei settentrionale alla dinastia Tang, 493-907 d.C).

Luoyang
Luoyang
Grotte di Longmen
Grotte di Longmen

Difficile trattenere l'emozione di fronte a tanta e tale grandezza.

 

Con la conclusione di questa settimana, la mia permanenza a Chenjiagou volge quasi al termine. Raccolgo i miei pensieri, per fare qualche prima riflessione su questa esperienza. Emergono più domande che risposte: fra tutte mi chiedo quanto di ciò che sto vivendo saprò portarmi a casa e condividere con famigliari e amici di pratica. Chissà se in questa ultima settimana di vita al villaggio saprò trovare una risposta.

 

Alberta

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Commenti: 1
  • #1

    Maria Giulia (lunedì, 29 luglio 2024 12:01)

    Alberta con il tuo racconto ci stai già trasmettendo un mondo di sensazioni, spunti e immagini. Un po' è come essere lì con te, grazie